sabato 28 aprile 2012

QUAGLIE CON SALSA TARTUFATA

Quando Cascina di San Cassiano mi ha chiesto di prepara una ricetta tratta da un film, Non ho avuto dubbi! Le quaglie con la salsa tartufata del film sapori e dissapori.
Nel film non specificano esattamente quali ingredienti utilizzare per la ricetta per cui, questa è la mia personalissima versione…
Vi consiglio di mangiare queste quaglie mentre state guardando il film!

Sapori e Dissapori  è un film  di Scott Hicks con Catherine Zeta-Jones, Aaron Eckhart che mi è piaciuto molto perché traspare che non esiste cucina senza amore.
Se non lo conoscete il film ve lo racconto brevemente:
la protagonista è chef Kate, cuoca di alto livello, tutta casa e lavoro, che intimidisce e affascina chi la circonda.
Tanto è brava a cucinare quanto è in incapace di instaurare con il prossimo dei legami affettivi stabili. Il suo regno in particolare è la cucina-francese, ove Kate sfoga tutta la sua creatività.
Ogni settimana frequenta uno psicanalista che in realtà è più affascinato dalle sue ricette che dalle sue angosce esistenziali.
A complicare il tutto arriva anche Nick, ottimo aiuto cuoco amante della cucina italiana bravo quanto lei tra i fornelli, ma dotato di una carica umana inesauribile. Riempie di allegria e buon umore, le persone che gli stanno accanto.
La vita di Kate si fa ancora più difficile, quando è costretta, in seguito alla tragica morte della sorella, a prendersi in carico la nipotina Zoe. Sembra andare tutto a rotoli, ma fortunatamente sarà proprio Nick ad aiutarla. Nick finalmente riesce a scioglierla, non c’è solo la cucina, la perfezione ma anche l’amore  …..
Quando si finisce di guardare  Sapori e dissapori non si  può non immaginare il profumo delle quaglie in salsa tartufata di kate, o del profumo del basilico e della pasta al pomodoro di Nick.
Nel film la cucina e l’amore vanno di pari passo …

E nella mia cucina oggi non possono mancare le …


 

QUAGLIE CON SALSA TARTUFATA

Ingredienti per 4 persone:

4 quaglie pulite,
4 foglie di basilico,
Timo in polvere,
1 salsiccia ,
3 cucchiai di Pangrattato
1 bicchiere di vino bianco (vinchef)
Insaporitore bolognese( Sale e spezie)
pepe Tac-al

Preparazione:Lavare bene le quaglie.  Tritate il basilico e la salsiccia e  aggiungere al trito il pangrattato, un pizzico di timo, sale e pepe.
Lavorate bene l’impasto con un cucchiaio di legno e riempite con questo composto le quaglie.
Disponetele  in un tegame le quaglie con il ventre rivolto verso l’alto, irroratele con mezzo bicchiere di vino bianco, insaporite con l’insaporitore bolognese e infornate a 170 gradi.
Dopo circa 20-25 minuti girate le quaglie e proseguite la cottura.
La cottura deve essere lenta e prolungata. Le mie si sono cotte in 50 minuti circa, ma dipende molto dal forno e dalla dimensione delle quaglie.

Saranno cotte quando risulteranno ben dorate.

Salsa tartufata:
crema al tartufo Cascina di San Cassiano

Composizione piatto:
Sul piatto di portata tenuto in caldo, disponete le quaglie, versate sopra un cucchiaio di fondo di cottura e guarnite il piatto con salsa al tartufo e alcune verdure fresche.


mercoledì 18 aprile 2012

BACCALA' AL PIL PIL

Un po’ di tempo fa ho partecipato ad un interessantissimo corso di cucina spagnola, durante il quale abbiamo preparato la paella, la sangria, la crema catalana e il baccalà al pil pil.
Prima o poi proverò a rifare da sola  tutti questi piatti.. intanto ho provato con il baccalà visto che in casa lo adoriamo tutti.
Se decidete di preparalo, dovete programmarlo per tempo, perché bisogna lasciare il baccalà a bagno per 2-3 giorni, ma vi assicuro che poi il piatto ripagherà l’attesa.

AH! quasi dimenticavo si chiama al pil pil .. perchè dovrebbe essere il rumore che fa il baccalà cucinandosi. Anche se secondo me non è vero.   


Ingredienti (x 4 persone):

 mezza baffa di merluzzo salato ( circa 500g )
½ bicchiere scarso di olio extravergine di oliva Dante
1 spicchio d’aglio
1 peperoncino rosso
 Pepe nero Tec-AL     


Preparazione:

Prendere il baccalà, sciacquarlo del sale che lo ricopre e metterlo a bagno con la pelle rivolta verso l’alto per almeno 24-48 ore, cambiando l’acqua almeno due -  tre volte al giorno.
Mentre è a bagno per dissalarsi conservatelo in frigorifero, io l’ho messo in un contenitore ermetico per non aver problemi di odore.
Passato questo tempo, prendere una pentola riempita con l’acqua fredda, mettere il baccalà e portare ad ebollizione. Quando si formerà una schiuma bianca in superficie, scolare il trancio di pesce.
Pulirlo da eventuali lisce. A questo punto mettere sul fuoco una padella antiaderente, versate l’olio, l’aglio tagliato a fettine sottili e il peperoncino. Scaldare a fiamma bassa finche l’aglio non sarà dorato, rimuoverlo assieme al peperoncino e teneteli da parte, serviranno per guarnire il piatto.  Adagiate il baccalà dalla parte della pelle, aggiungere un po’ d’acqua di cottura del baccalà e cominciate a muovere la padella con  movimento continuo: la pelle del baccalà rilascia una sostanza gelatinosa che mescolata all’olio crea una salsa simile ad una maionese liquida.
Continuate a muovere la padella per circa 20 minuti finchè la cottura non sarà ultimata.
Disporre il pesce nei vari piatti e ricoprite con la salsina, il pepe macinato e se vi piace una spolverata di prezzemolo fresco tritato (io non l’ho messo).
Questo piatto si abbina bene alle patate lesse o alla polenta.

Buon appetito.

venerdì 13 aprile 2012

TORTA DI GRANO SARACENO (senza burro)


Questa è una torta che mi piace molto. In genere la mangio in estate quanto vado in montagna, per cui la associo alle ferie e alle giornate spensierate.
E' la prima volta che provo a prepararla, ma il risultato è stato ottimo ed è finita in un baleno.
Assomiglia tantissimo all’originale… ma essendo senza burro, è ancora più leggera.  

Ingredienti per uno stampo da 20 Cm.:

150gr farina di grano saraceno
120gr di zucchero
100gr di  olio di girasole Bio
80gr mandorle pelate e tritate finemente
3 uova
1 bustina di lievito vanigliato

confettura di mirtilli rossi Rigoni di Asiago

zucchero a velo



Preparazione:

In una ciotola abbastanza capiente, lavorate l'olio con lo zucchero fino ad ottenere una consistenza crema
osa, aggiungete i tuorli e continuate a lavorare l’impasto per alcuni minuti.
Aggiungete la farina setacciata già mescolata al lievito, e le mandorle tritate.
Nel frattempo, montate a neve ben ferma gli albumi e inglobateli all’impasto, mescolando sempre nella stessa direzione per non smontare gli albumi.
Versate il composto in uno stampo a cerniere unto e infarinato, e cuocete in forno già caldo a 170° per circa 50 minuti.
Fate la prova dello stecchino per verificare la cottura.
Sfornate e lasciate raffreddare su di una gratella per dolci (per me Pedrini). Una volta raffreddata, tagliate in due la torta e farcite con la marmellata, prima di servire spolverate la torta con lo zucchero a velo.  

domenica 8 aprile 2012

Colomba Pasquale

Per prima cosa. BUONA PASQUA a tutti.
Avete trascorso bene questa giornata? Noi abbiamo mangiato tantissimo e siamo stati in allegra compagnia .. è mancato solo il sole, perchè per il resto è stata davvero una bella giornata.
Ma veniamo alla ricetta..
Quest’anno non avevo molto tempo per preparare la colomba, così ho provato la famosa colomba veloce di Anna Moroni. L’aspetto e il profumo sono davvero simili a quelli di una colomba tradizionale. Ve la consiglio se non avete molto tempo…



Ingredienti:

380gr farina antigrumi Molino Chiavazza
3 uova
100gr burro
200gr zucchero
1 arancia non trattata
150gr mandorle pelate
1 bicchierino liquore amaretto
1 bustina lievito pizzaiolo
1 bicchiere latte
sale
granella zucchero




Preparazione:
Mettete il burro in una ciotola e lavoratelo a crema con le fruste elettriche.
Separate i tuorli dagli albumi e unite i primi al burro, montateli e incorporate anche lo zucchero.
Continuate a lavorare fino a ottenere un composto spumoso.
Tritate 50gr mandorle e aggiungeteli al composto, profumate con la scorza d'arancia grattugiata e il liquore e mescolate.
Aggiungete la farina e il lievito setacciati e ammorbidite l'impasto con il latte, lavorate l'impasto con le fruste elettriche, deve risultare omogeneo e cremoso.
Montate gli albumi a neve soda, incorporateli al composto delicatamente.
Trasferite il tutto in uno stampo da focaccia o da colomba, livellate la superficie e fate assestare l'impasto battendolo delicatamente sul piano di lavoro.
Cospargete la superficie con le mandorle rimaste e la granella di zucchero e cuocete in forno a 170° per un'ora circa, fate prova stecchino.

martedì 3 aprile 2012

RISI E BISI

I”risi e bisi”o risi e piselli, sono un piatto tipico veneto molto antico, in origine venivano preparati con il brodo ottenuto dai baccelli lessati in acqua salata.
I baccelli venivano poi passati nel passaverdure per eliminare tutte le parti più dure e venivano uniti in cottura al riso.
Oggi, per motivi di tempo, difficilmente troverete qualcuno che li prepara in questo modo, per cui vi posto la ricetta come viene adattata alle esigenze moderne.
Ah!.. le persone ricche aggiungevano ai risi e bisi anche la pancetta, mentre i “poaretti” (i poveretti), soprattutto in tempo di guerra, usavano solo risi e piselli, ed è proprio così che li ho preparati, come faceva la gente comune e come mi ha insegnato mia nonna che ora non c’è più, ma mi raccontava spesso di quanto erano duri quei tempi e di come ci si doveva arrangiare….


Ingredienti

150 gr di riso
80 gr di piselli già sgranati

1 litro di brodo vegetale
olio extravergine di oliva Dante
50 gr di pancetta (Facoltativa)
½ cipolla.
Parmigiano
Sale
Pepe Tec-al
Preparazione
Preparate un brodo leggero di verdure e tenetelo caldo.
Mettete in una padella due cucchiai di olio extravergine di oliva e fate soffriggere mezza cipolla tritata.
(Se volete usare la pancetta, aggiungetela, tagliata a cubetti a questo punto della preparazione).
Quando la cipolla comincerà ad imbiondire aggiungete i piselli, versare due mestoli di brodo caldo, cucinateli per 5 minuti, poi aggiungete il riso (senza farlo tostare) e continuate ad aggiungere il brodo fino a quando il riso non sarà cotto.  Mescolate spesso con un cucchiaio di legno. A fine cottura, aggiustate di sale e pepe, il riso deve essere molto umido, infatti ci si chiede spesso se questo piatto sia un risotto o una minestra. Mantecate a fuoco spento un filo d’olio e 1 cucchiaio di Parmigiano, quindi servitelo ancora caldo.

p.s. il mio è più un risotto che una minestra... perchè al mio ragazzo piace così.. ma andrebbe mooolto più umido.   


domenica 1 aprile 2012

Riso Acquerello (nuova collaborazione)

Oggi niente ricetta, vi voglio parlare di una nuova collaborazione che merita tutta la vostra attenzione.
Si tratta di un riso veramente speciale il RISO ACQUERELLO l’unico riso al mondo lavorato con l’Elica.
La lavorazione, raffinazione o sbiancatura del riso è frutto di un’operazione esclusivamente meccanica di sfregamento del prodotto che non modifica le caratteristiche del chicco che sarà poi consumato tal quale il campo l’ha prodotto.
Quanto più il riso è stato raffinato e reso apparentemente più bello e bianco, tanto più diminuiscono i valori nutrizionali.
Pensate che Acquerello è attualmente l’unico riso extra, denominazione consentita solo per i risi che hanno difetti inferiori a 1/3 rispetto a quelli consentiti dalla legge e grani rotti inferiori al 1,5% invece del 5%.
Per meglio preservare le particolari caratteristiche di Acquerello è stata scelta una confezione senza eguali per il riso: la lattina smaltata in sottovuoto, perché è quella che dà le migliori garanzie di conservazione.
Lavorazione e confezionamento sono fatti direttamente in cascina, completando così la filiera dal seme fino alla vendita.
Inoltre ACQUERELLO è l'unico riso gemmato.
In genere solo il riso integrale contiene la gemma, in quanto nel processo di raffinatura, ossia sbancamento del riso,la gemma si separa.
Ma è davvero un peccato che vada persa perchè è la parte vitale del riso, che darà origine a una nuova pianta ed è ricca di sostante nutritive.
In Acquerello invece, la gemma viene separata ma recuperata integralmente e successivamente, con un procedimento brevettato, miscelata lentamente al riso bianco: in questo modo la gemma, molto tenera, si scioglie e, in parte penetra all’interno del chicco e, per la parte restante, aderisce alla superficie del chicco.

Acquerello è quindi un riso di altissima qualità, utilizzato nei migliori ristoranti di tutto il mondo, e io sono veramente orgogliosa di poter collaborare con questa grande azienda italiana.


Se volete saperene di più potete visitare il loro sito: http://www.acquerello.it/.